Come e dove crescono i nostri giovani?
Confrontarsi sul tema delle esperienze non significa solo identificare luoghi, quanto piuttosto comprendere quali ambienti e contesti permettono loro di vivere quei processi essenziali al loro sviluppo (scoperta, relazione, successo e fallimento, …).
Questo – da solo – non basta: l’esperienza di per sé non ha valore se non insieme ad una buona sintesi, ecco che qui entrano in gioco adulti capaci di accompagnare i ragazzi nell’elaborazione di quanto hanno vissuto.
In questa edizione, EDUCERE presenterà diversi ambiti di esperienza utili alla crescita pedagogica e didattica, per fornire a tutti coloro che parteciperanno nuovi spunti per educare e insegnare.
Programma in via di definizione
Il Covid-19, tuttora presente nelle vite dei nostri ragazzi seppure con un minor impatto rispetto agli scorsi due anni, ha fortemente modificato il modo di relazionarsi fra i giovani e le abitudini personali fin dalle minori fasce d’età. I centri aggregativi per i giovani extra-scolastici , curati dal terzo settore, sono state fra le realtà più colpite dalla pandemia. Con forte impegno si sono dovuti re-inventare, trasformando fortemente le esperienze proposte per non perdere i ragazzi e mantenere il loro ruolo educativo.
Michele Vanzini è laureato in Psicologia presso l’Università di Bologna, specializzazione in psicoterapia sistemico-relazionale e ipnosi ericksoniana. Si occupa di psicoterapia, Ipnosi, formazione, supervisione e consulenza aziendale. Esperienze di lavoro nel mondo ospedaliero, scolastico, cooperazione sociale e nella consulenza organizzativa. Legge libri, dorme poco, manca molto alle sue figlie, a sua moglie un pochino meno.
Scuolaparlante nasce dall’esigenza di alcuni studenti universitari faentini animati dal desiderio di diventare insegnanti. Davanti alla complessità educativa e formativa della Scuola, la formazione universitaria rischia di rimanere troppo incollata ai libri. Per questo, insieme ad alcuni già prof, abbiamo pensato di sviluppare un calendario di eventi che possa guidare chi vorrà occuparsi di Scuola in futuro.
Paolo Ragusa dal 1997 al dicembre 2019 sono stato Coordinatore del settore Formazione del CPP – Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, Direttore e Docente della Scuola di Counseling del CPP e Counselor Supervisore. Nel 2013 ho raccolto la mia esperienza e conoscenze nell’ambito della gestione dei conflitti, nel testo IMPARARE A DIRE NO, pubblicato con la BUR e nel 2016 con IL POTERE DEL SI, ancora per la BUR, ho messo a punto la mia proposta di crescita e di sviluppo del potere personale. Oggi, da professionista, mi occupo ancora di conflitti attraverso la mediazione e il counseling e di sviluppo personale, attraverso percorsi formativi in gruppo e progetti di counseling individuale. La supervisione metodologica rivolta ai professionisti delle relazioni rimane la mia passione professionale. La mia ricerca oggi è orientata alle condizioni che determinano e favoriscono la “sostenibilità affettiva”, soggettiva, intersoggettiva, di gruppo e comunitaria.
Martina Liverani è una giornalista e scrittrice specializzata in cucina e alimentazione. Nel 2013 ha fondato Dispensa, rivista semestrale indipendente che tuttora dirige, dove racconta con uno stile innovativo e unico storie di generi alimentari e generi umani. Il suo ultimo libro è Atlante di geogastronomia, edito da Rizzoli, nel quale ridisegna una nuova geografia della cucina e delle abitudini alimentari. Quest’anno è stata autrice del podcast Fuoricarta, prodotto con Autogril, ideato per scoprire sapori e mete fuori dai soliti itinerari e dalle strade più battute.
Francesco Bentini è nato e cresciuto in Romagna, a Faenza. Fa in tempo a laurearsi in Medicina prima di salire su un palco: da quel momento unisce la professione medica alla passione per la narrazione, l’improvvisazione e il teatro. Oggi si occupa a tempo pieno di progetti artistici e formativi che spaziano dal teatro d’impresa al videomaking.
Ricordi quell’insegnante che rendeva affascinante anche la materia che non ti piaceva?
Il segreto non era solo nella conoscenza della materia, ma nella capacità di comunicartela, di includerti nella sua storia. La narrazione non è solo una delle competenze più antiche dell’umanità, ma tuttora la più efficace per la didattica.
E ognuno di noi, se non un artista della narrazione, può diventarne valente artigiano: narratori si nasce, tutti!
Durante il workshop sarà possibile apprendere alcune semplici tecniche narrative e meta-narrative, farne esperienza per utilizzarle durante le proprie lezioni o per parlare ad un pubblico di bambini e giovani.
Costruire nuovi punti di vista e trovare nuove fonti di ispirazione tra ricordi e sogni, aneddoti e desideri dolci e amari: ognuno di noi ha una storia di speciale nata in cucina, perché il cibo ha il potere magico di metterci in relazione con noi stessi e con gli altri.
Se anche tu pensi l’esperienza della tavola e la cultura del cibo siano leve importanti in educazione e didattica questo laboratorio fa proprio per te. In questo workshop sarà possibile recuperare spunti e idee da applicare nell’esperienza professionale quotidiana, sia essa di tipo didattico o educativo, partendo dalla cosa più importante per gli essere umani: il cibo
Gabriele Pancaldi nasce e cresce a Modena, compiendo i primi passi di scoperta del mondo nell’azienda metalmeccanica di famiglia, dove bulloni e rondelle mutano in strani soldatini, pronti a compiere imprese eroiche. Qualche anno più tardi, si innamora della filosofia, decidendo di studiarla presso l’Università di Bologna. Ai libri di Platone e Kant alterna però i regolamenti di molti giochi di svariata natura, che sperimenta nelle associazioni ludiche che frequenta. Nel frattempo, continua ad essere scout, passione che porta avanti fin dagli 8 anni di età e che ne determina la scelta di diventare educatore, professione che svolge tutt’ora presso una comunità per minori stranieri non accompagnati, del gruppo Ceis A.R.T.E.
Strumento per comunicare, analizzare, esperire, comprendere, avvicinare, esercitare, cambiare, riflettere, crescere, muovere, simulare, estendere, fissare, creare … vivere. Attraverso il gioco scorre molto più di quello che possiamo leggere sul manuale delle regole. È quella cosa che si trova proprio lì, sul volto dell’avversario , oppure dentro di noi, in quella parte che ci appartiene fin dalla nascita
Durante il workshop sarà possibile approfondire le potenzialità comunicative del gioco, facendone esperienza diretta e mantenendo un orizzonte ampio, capace di accomunare contesti anche molto diversi, come quello di classe, squadra, gruppo di lavoro o di amici.
L’evento si svolge nel giardino interno privato della scuola Marri – S.Umiltà. Si accede alla manifestazione da Via Mura Gioco del Pallone, 32
Certo. La manifestazione si terrà nel giardino didattico della scuola che è attrezzato con giochi, campo da calcetto e aree dedicati ai più piccoli.
Inoltre, nelle ore centrali del pomeriggio, sarà presente un servizio di animazione per i più piccoli con laboratori.
I parcheggi disponibili per raggiungere la manifestazione sono: